Cefalù
L’isola delle capre
Due le tesi relative al significato dell'originario nome dell'isola: la prima afferma che la antica denominazione, "Aegusa", significasse 'farfalla', la seconda che derivasse dal nome dell'intero arcipelago di Aegades o Aegates. Quest'ultimo termine greco, che si traduce con 'isola delle capre', trova la sua ragion d'essere nel IX libro dell'Odissea, in cui Omero racconta dello sbarco di Ulisse in un'isola popolata da capre selvatiche: si tratta proprio della nostra Favignana, la quale verrà ribattezzata con questo nome a causa di quel vento Favonio che, misteriosamente, soffia esclusivamente sulle sue terre... Questa perla del Mediterraneo, per la posizione e il clima favorevoli, è stata da sempre oggetto di contese: inizialmente colonizzata dai Feaci e dai Letrigoni, venne poi conquistata dai Fenici ed, in seguito, fu terra di scontro delle guerre Puniche, che videro i Romani prevalere sui Cartaginesi. Di questo periodo ci parlano le iscrizioni decorate con raffigurazioni di pesci rinvenute nelle grotte del Pozzo e della Ficarra. Favignana passò, ancora, nelle mani dei Saraceni, i quali dotarono l'isola di torri e fortificazioni, mentre i dominatori successivi, gli Aragonesi, costruirono due tonnare. L'avvicendarsi di pretendenti, che vollero a tutti i costi tentare di conquistare questa stupenda isola, registra altre due fasi salienti: la presa del potere da parte del genovese Giacomo Frignoni e poi l'avvento di Ignazio Florio, la cui famiglia fece realizzare - allo scopo di celebrare la propria potenza - il palazzo omonimo, in stile liberty, tuttora uno degli edifici più rappresentativi per Favignana.