Vulcano
La dimora degli dei
Secondo una delle tante interpretazioni della leggenda, sarebbe stata questa la dimora del dio dei venti, Eolo. Narra lo storico Plinio, che una parte dell'isola, Vulcanello, emerse dal mare appena 2.200 anni fa, nel 183 A.C., dapprima come isoletta a sé stante, saldatasi a Vulcano nel 1.550 D.C., in seguito all'accumulo di lave e detriti che costituiscono l'istmo che collega le due parti dell'isola.E' proprio su questa lingua di terra che sono ancora attive le sparse fumarole che arrivano fino a qualche metro sotto il livello del mare nel Porto di Levante, e che unitamente alla pozza dei fanghi, utilizzata per fini terapeutici, costituiscono una delle principali attrattive turistiche di Vulcano. E' quantomeno insolita la sensazione di entrare in un mare tiepido, che ribolle incessantemente, come se quaggiù l'opera della Creazione fosse ancora in atto, in un eterno divenire che caratterizza la natura della terra eoliana, che appare viva come se fosse animata. Sulla costa nord occidentale, raggiungibile solo via mare, nei pressi della splendida Grotta del Cavallo, si incontra la Piscina di Venere, un anfiteatro naturale, dove le acque del mare assumono indescrivibili tinte cristalline e dove la leggenda narra che la dea dell'amore si tuffasse, per riconquistare la verginità perduta; forse ai nostri giorni l'illibatezza è passata di moda, ma sta di fatto che è difficile per uomini e donne resistere alla tentazione di tuffarsi in un mare davvero vergine e invitante. Costeggiando la parte nord di Vulcanello, ci si imbatte nella Valle dei Mostri, caratterizzata per rocce vulcaniche sulle quali la continua erosione provocata da mare, vento e intemperie, ha generato figure grottesche e spaventose, dove la fantasia di ognuno può individuare mostri, belve feroci e figure inquietanti. Sono forse questi mostri a ricordarci che sebbene l'ultima eruzione a Vulcano risalga al 1888 - 1890, l'isola si trova tuttora in stato di pre-allarme, costantemente monitorata dalle centraline del CNR, che controllano i movimenti del magma. Del resto, l'antica Hierà (la Sacra), secondo la mitologia greca, era sede delle fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro, che utilizzava i Ciclopi come aiutanti: il nome Vulcano è stato attribuito successivamente in onore dell'omonimo dio romano e ha dato origine al termine vulcanismo.